Il Mart vi aspetta anche quest’estate…con grandi eventi…
WILLI BAUMEISTER (1889-1955) DIPINTI E DISEGNI
Al Mart dal 24 luglio la prima mostra monografica in Italia dedicata a un grande maestro dell’arte astratta degli anni Trenta del novecento..
Dal 24 luglio al 23 settembre 2012 il Mart, in collaborazione con la Fundación Juan March di Barcellona, con l’Archivio Baumeister del Kunstmuseum Stuttgart, con il Kunstmuseum Winterthur e con il sostegno della Willi Baumeister Stiftung GmbH, presenta “Willi Baumeister (1889-1955). Dipinti e disegni”.
La mostra raccoglie circa ottanta opere tra dipinti e disegni, provenienti dal Kunstmuseum Stuttgart e dalla collezione della figlia dell’artista, Felicita Baumeister.
Sono datate dal 1913 al 1955, anno della morte dell’artista, e offrono quindi una panoramica completa della produzione artistica di Baumeister. I disegni – tanto numerosi quanto i dipinti nonostante molti siano stati distrutti dall’artista stesso – vanno considerati come opere a se stanti, e solo in rari casi come strumenti preparatori.
CON GLI OCCHI, CON IL CUORE, CON LA TESTA.
LA FOTOGRAFIA DELLA COLLEZIONE TREVISAN
MartRovereto, 24 luglio al 9 settembre 2012
Cosa hanno in comune i dagherrotipi del 1846 di Ferdinando Brosy e gli scatti di Gregory Crewdson di 160 anni dopo? Hanno attirato l’attenzione di Mario Trevisan e sono così entrati nelle sua collezione. Dal 24 luglio al 9 settembre 2012 questa ricca e appassionata collezione di fotografia è visibile in una mostra al Mart di Rovereto intitolata “Con gli occhi, con il cuore, con la testa. La fotografia della collezione Trevisan”, a cura di Walter Guadagnini con Veronica Caciolli e Francesco Zanot.
La raccolta Trevisan, oggi in deposito a lungo termine presso il Mart, è tra le più significative collezioni private italiane di fotografia: è composta da circa 250 opere, 200 delle quali sono state selezionate per questa mostra.
La passione di Trevisan per la fotografia nasce oltre venti anni fa e si è concentrata sulla fotografia delle origini (anni Quaranta e Cinquanta del XIX secolo) e su quella di matrice surreale, in cui, come scrive Walter Guadagnini “alla rappresentazione del mondo si sostituisce la sua invenzione”.
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